venerdì, marzo 29, 2013

Contro la delocalizzazione di Città della Scienza

dal sito di città della scienza http://www.cittadellascienza.it/notizie/noi-non-ci-stiamo-comunicato-stampa-della-fondazione-idis/ :
Noi non ci stiamo!

Il Professor Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza ha dichiarato, in merito all’Editto Bulgaro promulgato:

“Con grande stupore abbiamo appreso dai giornali, che il Sindaco De Magistris, dopo avermi garantito che avremmo discusso direttamente anche con il presidente Caldoro – dopo che il Consiglio Comunale avesse espresso il suo parere sull’episodio, sulle soluzioni più idonee per rispondere al vile atto criminale che ha colpito il Science Centre di Città della Scienza il 4 marzo scorso e ripristinarne gli edifici danneggiati – ha convinto i Ministri Barca e Profumo, ad emettere un Editto Bulgaro con il quale si decide, così come avvenne già nel 2004 con la Giunta Bassolino, di espropriare Città della Scienza alla Fondazione Idis-Città della Scienza”.

Inoltre, continua il professore, “nell’Editto si istituisce un comitato interistituzionale in cui sembra siamo stati graziosamente inseriti, che dovrebbe ratificare le decisioni già assunte dal Sindaco e sulle quali abbiamo già espresso il nostro diniego”. Il tutto nel giorno in cui il Consiglio Comunale, organo istituzionalmente deputato, avrebbe dovuto esprimersi sulla vicenda Bagnoli.

Il professore continua: “Dall’Editto apprendiamo che «la quasi totalità della Città della scienza è bruciata»; cosa che il Ministro Profumo – che ringraziamo per essere immediatamente accorso sui luoghi del rogo e a cui ci lega una proficua collaborazione – ma più in particolare il Ministro Barca più volte invitato e mai venuto, avessero approfondito la realtà complessa ed articolata del sistema Città della Scienza, non avrebbero affermato che Città della Scienza è “bruciata nella sua quasi totalità”.

Si chiarisce all’opinione pubblica, che dei 45.000 mq di edifici che costituiscono Città della Scienza – e che comprendono aree espositive, aule di formazione, l’Incubatore d’impresa e il Centro Congressi – sono bruciati i tetti e i contenuti espositivi per circa 8.000 mq del museo interattivo. Inoltre, è in fase di ultimazione l’ultima «ala» del Science Centre, il museo del corpo umano Corporea, che si sviluppa su altri 5.000 mq e che sarà operativo nel 2014”.

Città della Scienza è sì ferita, ma viva.

“La Fondazione chiarisce – ha continuato il professor Silvestrini – che se l’atto criminale che l’ha colpita e ha colpito Napoli e la comunità scientifica internazionale, ha danneggiato mura ed attività, nessuno può utilizzare tale atto per provare a colpirla al cuore ed espropriarla dei suoi beni e delle sua attività scientifiche ed economiche”.

Silvestrini chiarisce che “non si comprende come il suddetto comitato possa, cosi come recita il comma 5 dell’articolo 1, «effettuare studi sul possibile assetto della governance della nuova Città della Scienza, con l’obiettivo di separare le attività di gestione dalla attività di progettazione scientifica». È pleonastico ribadire che la Fondazione è l’unica proprietaria della Città della Scienza e dei suoi beni e che la programmazione, gestione e implementazione delle attività e del patrimonio è insito nella natura stessa della Fondazione.

La Fondazione, dunque, non condividendo le modalità, i contenuti e gli obiettivi dell’Editto, ribadisce che non si ritiene vincolata a nessuna decisione di detto Comitato a cui chiarisce che non parteciperà. Inoltre, come già comunicato al Presidente della Regione Campania, socio della Fondazione, ha commissionato a un Ente internazionale specializzato in studi di fattibilità, uno studio su tempi e costi e cantierabilità.

Sarebbe più utile – continua il presidente Silvestrini – che i Ministeri e le istituzioni coinvolte nel comitato, anziché porsi problemi di «esproprio proletario» ci liquidassero i tanti milioni di euro che la Fondazione attende con pazienza dal 2008, per attività svolte e rendicontate, ma mai liquidate”.

Infine Silvestrini ribadisce che “ora più che mai è assolutamente necessario che la magistratura, a cui va il nostro sostegno ed apprezzamento, chiarisca in tempi brevi chi e perché ha compiuto questo vile atto criminale, e che grazie alla mobilitazione della comunità scientifica e dei cittadini tutti, costoro non vincano”.

“È prassi italiana – conclude il Prof. Silvestrini – che davanti alle catastrofi gli sciacalli brindino come dimostra la vicenda aquilana. Il passo successivo è che i poteri forti, chiedano e decidano che la governance venga espropriata ai suoi legittimi organi di governo. L’ulteriore passo è convincere l’opinione pubblica che sia più conveniente ed economico e rapido delocalizzare, possibilmente in un luogo impraticabile. Ciò aiuterebbe l’attivazione di flussi straordinari, attraverso canali straordinari, di denaro pubblico, che partendo da una piccola opera si allargano a macchia d’olio”.

Il professor Silvestrini chiarisce ancora che “la Fondazione non intende accettare nessun contributo pubblico per la ricostruzione dell’edificio danneggiato, se questo deve essere l’occasione per attivare flussi economici indistinti per operazioni opache”.

La Fondazione continuerà ad operare nella più totale autonomia, senza lasciarsi intimidire da condizionamenti di sorta. Rispondendo ai suoi organi e soprattutto ai tanti ragazzi, ai cittadini, alle imprese che amano la loro Città della Scienza e che in tantissimi oggi stanno sostenendo, anche economicamente, la ricostruzione di quel museo della scienza.

Se il Consiglio Comunale dovesse decidere, che il Science Centre non debba essere restaurato lì dove esso era, rispettosamente la Fondazione realizzerà con sue risorse e grazie all’immenso sostegno di uomini di cultura ed artisti, in quell’area, «Il giardino della Vergogna», un museo a cielo aperto come memoria e monito, alle generazioni future e denuncia vivente contro chi ha compiuto l’atto criminale e contro i cattivi maestri che, secondo una prassi dura a morire, lo vogliono utilizzare per avviare speculazioni di altro genere”.

venerdì, marzo 15, 2013

StamiNA 2013

Oggi 15 marzo 2013 a Napoli all'Università Federico II di Monte S. Angelo si è svolta la manifestazione StamiNA sulle cellule staminali rivolta al mondo della scuola. Presenti in collegamento 14 atenei italiani e 7 stranieri, solo a Napoli erano presenti nell'aula Ciliberto, 650 studenti a discutere sulle cellule staminali.
Enorme successo dell'evento in un momento in cui si parla molto sui giornali e in televisione di staminali. E' Intervenuto anche Marco Paolini con un interessante ed efficace intervento sul ruolo della scienza nella società.

Ecco un link dove approfondire e fare chiarezza sugli ultimi eventi
http://daily.wired.it/news/scienza/2013/03/15/stamina-cura-scienziati-balduzzi-678956.html

Ricostruiamo Città della Scienza nello stesso luogo

ricopio quì l'intervento di Alessandro Iaccarino che troverete anche  a questo link

https://www.facebook.com/notes/alessandro-iaccarino/citta-della-scienza-operazione-verita/10151342693798461

CITTA' DELLA SCIENZA: OPERAZIONE VERITA'

da Alessandro Iaccarino (Note) il Venerdì 15 marzo 2013 alle ore 12.16

Ecco la dimostrazione di come la ricostruzione del Museo di Città della Scienza non sia alternativa alla spiaggia pubblica.
Almeno da due secoli a questa parte non c'è un granello di sabbia di fronte alla Città della Scienza, bensì una barriera di scogli, come chiunque conosce questi luoghi può confermare. E' possibile realizzare la spiaggia con un'operazione di ripascimento della linea di costa, contestuale alla bonifica del mare. Come si dimostra dall'immagine questa opzione non è assolutamente incompatibile con la ricostruzione del Museo della Scienza li dov'era. Inoltre i padiglioni del museo sono l'unica garanzia che alla spalle della futura spiaggia non sorgano strutture ricettive contrastanti con il piano urbanistico di Bagnoli.
Finiamola con quest'assurdo dibattito, che prova artatamente a dividere chi sostiene che il futuro di Bagnoli debba essere rappresentato dalla cultura o dall'ambiente.
Bagnoli dev'essere un mix di questi concetti, che insieme devono generare lavoro, stabile e di qualità.

giovedì, marzo 07, 2013

Ricostruiamo Città della Scienza

IL 4 marzo brucia Città della Scienza di Napoli, un atto scellerato che ha colpito tutti i Napoletani e tutto il mondo. La mobilitazione generale per ricostruire Città della Scienza si è diffusa rapidamente e finalmente ieri il sito di Città della Scienza è rinato http://www.cittadellascienza.it/notizie/ricostruiamo-citta-della-scienza/ . Oggi la mascotte di Città della scienza BIT ha lanciato un appello

Per contribuireanche tu puoi farlo così:
Bonifico bancario
BANCO NAPOLI
IBAN: IT41X0101003497100000003256
SWIFT/BIC (per le rimesse dall’estero): IBSPTINA
Causale: Ricostruiamo Città della Scienza
Intestato a Fondazione Idis – Città della Scienza
Bonifico bancario
BNL
IBAN: IT96T0100503408000000030000
SWIFT/BIC (per le rimesse dall’estero): BNLIITRR
Causale: Ricostruiamo Città della Scienza
Intestato a Fondazione Idis – Città della Scienza
Su CambioMerci è stata attivata la pagina dedicata http://www.cambiomerci.com/ricostruiamocittadellascienza attraverso cui i professionisti e le imprese possono offrire le proprie competenze e/o materiali utili a riavviare nel minor tempo possibilità le attività di Città della Scienza.
Derev ha attivato un crowdfunding per raccogliere fondi su https://www.derev.com/revolution/ricostruiamo-citta-della-scienza/

Città della Scienza è anche su: